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Roseto Valfortore, lo splendore della natura nel Borgo dei Monti Dauni

Evelina Giordano

Tra i monti della Daunia, in provincia di Foggia, annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, è sito “Roseto Valfortore” anticamente noto come Rosito o Rosetum.

La denominazione sembra derivare dalla numerosissima presenza di rose selvatiche, “canine”, che abbelliscono i dintorni del paese. Adagiato su un pendio della valle del Fortore, Roseto è meta rinomata grazie ai suoi fantastici paesaggi e le pregiate specialità culinarie, oltre a raccontare una personale e importante storia.

I turisti, che lo frequentano abitualmente, sanno di poter vivere una vacanza all’insegna del benessere, a stretto contatto con la natura e con gli elementi più preziosi, come la terra, l’acqua e l’aria. Nel corso dei secoli, Roseto Valfortore è stata dominata da diversi popoli italici, tra cui i romani come testimoniato da un cippo funerario in latino, monete e altri ritrovamenti, e ancora i longobardi e gli angioini. E’ stato poi anche oggetto di potere di alcune delle famiglie aristocratiche più influenti prima di diventare, in epoca risorgimentale, un comune autonomo. L’antico borgo è ricco di monumenti in pietra della cava locale, rigorosamente realizzati secondo l’antica arte professionale degli scalpellini, abilissime figure dell’artigianato patrimonio artistico importante del paese.

Il centro storico è caratterizzato da viuzze e vicoli stretti lungo i quali passeggiare in tranquillità. L’ingresso è dettato dall’antico Arco della Terra dove si incontra lo storico palazzo baronale, o Marchesale, dal caratteristico e maestoso torrione circolare. Fu fatto costruire da Bartolomeo III di Capua, che fra il XIII e il XIV sec. portò Roseto Valfortore al suo massimo splendore. Oggi restaurato, ospita alcune abitazioni private.

Di fronte al palazzo baronale, sul lato sinistro, si scorge la Chiesa Madre “Santa Maria Assunta”. Costruita nel 1507, anch’essa dal feudatario Bartolomeo III di Capua, sono da ammirare la balaustra scolpita in pietra e i due sarcofagi gentilizi che la storia associa ai nomi di Tuleje e Mmaleje (Tullio e Manlia), due probabili coniugi appartenenti a nobiltà dell’epoca. E’ presente una scalinata esterna che porta ad un’altra chiesa, quella dedicata San Filippo Neri, Patrono della città. Un’altra chiesa che non passa inosservata è quella dedicata a San Nicola, uno dei santi più amati dai pugliesi e nel mondo. Ubicata in fondo al corso principale, in passato era adibita a luogo di sepolture.

Un’ interessante attrazione da non perdere è lo splendido Anfiteatro. Di recente costruzione, è stato realizzato in una naturale scarpata che accoglie una serie di gradinate con una capienza di circa 800 posti. Presso l’Anfiteatro si svolgono eventi culturali e spettacoli di vario genere, soprattutto nei mesi estivi. Alle pendici di Roseto sorgono due antichi e possenti mulini ad acqua, datati 1800, anticamente alimentati da sorgenti naturali, progettati per la macinazione dei cereali e la formazione della farina. L’intero complesso molitorio è caratterizzato da una fitta rete di canali di carico e scarico idrico da e verso il fiume Fortore, vera anima dei mulini ad acqua di Roseto. E’ un magnifico esempio di archeologia industriale, che rappresenta un’antica, quanto mai moderna, opera a risparmio energetico.

Nel 2005 la zona dei mulini è stata valorizzata dalla realizzazione di una splendida piscina chiamata proprio “Mulini”, immersa nel verde di un panorama mozzafiato dove, in particolare nei mesi estivi, è possibile trascorrere intere giornate in costume, in un ambiente unico e salutare. Presso la piscina comunale vengono spesso organizzate iniziative culturali, musicali e di intrattenimento, senza escludere invoglianti degustazioni locali. Roseto Valfortore ha un’ottima gastronomia locale con prelibatezze tutte da scoprire.

Tra i tanti prodotti eccellenti primeggiano il miele e il tartufo, in particolare quello nero. Ogni anno nel mese di agosto, viene organizzata la sagra del tartufo ed è un'occasione unica per assaggiare la specialità del delizioso miele tartufato. A Roseto la natura fa da padrona.  Luogo incontaminato, situato a due passi dal borgo, è il Bosco comunale “Vetruscelli” sui monti della Daunia. Sito di importanza comunitaria, è ricco di flora e fauna, in particolare di lupi e volpi.



E’ noto per la sua aria fresca da godere soprattutto nelle serate estive. Inoltre, offre la possibilità di usufruire di aree pic-nic, con antichi abbeveratoi da cui sgorga acqua sorgiva di grande purezza.

  

Evelina Giordano

Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”

 

  

Pubblicato da "Ovunque Puglia" di Evelina Giordano, su il Quotidiano on line“Pugliain.net" in data domenica 6 ottobre 2024

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