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Evelina Giordano

Nel tacco d’Italia, alla scoperta delle meraviglie del borgo di "Alessano"


L’antico borgo di Alessano, in provincia di Lecce, è noto per aver dato i natali a Don Tonino Bello, il “Beato della porta accanto” che ogni anno attira pellegrini da ogni parte d’Italia. Ma grazie al suo patrimonio monumentale e paesaggistico millenario, di immenso valore storico-culturale, è conosciuta anche come “Città d’Arte”. Il grazioso e piccolo centro, che sorge a pochi chilometri dal Capo di Leuca, è tutto da scoprire e da tenere presente per una eventuale vacanza in Salento.

La storia racconta che l’origine di Alessano sia da attribuire all'imperatore di Bisanzio Alessio I Comneno, da cui deriverebbe il nome, anche se l’esistenza di Alessano sembrerebbe risalire a molto tanto tempo prima dell'XI secolo, con il regno di Alessio Comneno. Comunque sia, non ci sono documentazioni che possano confermare le varie teorie, se non la storia che ha inizio con l’arrivo dei Normanni, in età feudale, periodo in cui il territorio del Capo di Leuca, di cui faceva parte Alessano, assunse un ruolo predominante. Tra i secoli XV e XVI Alessano si trasformò in una delle signorie più prestigiose del Salento meridionale, un’epoca di massimo splendore dal punto di vista economico-sociale, con attività produttive agricole, artigianali e soprattutto commerciali. Al clima di tranquillità e prosperità contribuì l’arrivo di movimenti letterari, filosofici, delle scienze e delle arti che portarono la cittadina al culmine, per poi lentamente decadere e perdere d’importanza. Abitata, soprattutto, da famiglie aristocratiche tra cui i Della Ratta, i Del Balzo, i De Capua ed i Gonzaga il contesto urbano si impreziosì di eleganti palazzi rinascimentali che ancora oggi si possono ammirare.

Nel centro storico, un tempo cinto da mura distrutte poi nel 1867, si accede da via Commento dominata da Palazzo Legari, uno degli edifici meglio conservati del Salento. La fitta trama di stradine, lastricate e labirintiche, che quasi sempre sboccano su ampie piazze e slarghi, porta alla scoperta di altri nobili palazzi, tra cui il quattrocentesco Palazzo Ducale e il rinascimentale e splendido Palazzo San Giovanni, in Piazza Castello.

Il Palazzo Ducale, risalente al periodo del governo dei Gonzaga, è abbellito da decorazioni eleganti che rendono la struttura fortificata più piacevole alla vista.

Il Palazzo San Giovanni fu edificato sul finire del XV sec. sotto la signoria dei De Balzo. La sua particolare ed elegante facciata “a punta di diamante”, richiama il Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Entrambi i palazzi, sottoposti ad importanti opere di ristrutturazione, sono spesso aperti ad iniziative artistico-culturali come concerti, mostre e incontri sociali. Fino al 1818 Alessano fu sede vescovile e il fulcro della vita religiosa è la Chiesa madre dedicata a San Salvatore, sita su Piazza Don Tonino Bello. E’un vero gioiello architettonico in stile neoclassico della metà del ‘700, sorta sui resti di una cattedrale romanica, al cui interno si può ammirare una tela di scuola caravaggesca.

Da visitare sicuramente, tra gli altri edifici di culto più apprezzati del borgo, è la

Chiesa di Sant’Antonio da Padova, in stile barocco, eretta per volontà di San Francesco d'Assisi tra la fine del XVI e l'inizio del XVII sec. All’interno della chiesa, dove regna silenzio e serenità, è custodita una tela seicentesca di grande prestigio raffigurante l'Annunciazione. Nella Chiesa dei Cappuccini, del 1600 è custodito un monumentale altare del XVIII sec. completamente realizzato in legno intarsiato e intagliato, ricopre tutta la parete di fondo. Il Convento, posto adiacente alla chiesa, è occupato in parte dai Frati e in parte è stato destinato a essere la Casa Francescana della spiritualità in memoria di Don Tonino Bello. La dimora svolge la funzione di accogliere chi abbia voglia di trascorrere un periodo di relax o ritiro spirituale. Alessano amministra alcune frazioni, quella di Montesardo, di Macurano e la marina di Novaglie.

Macurano si presenta come un tipico villaggio rupestre, considerato il simbolo della cultura dell’olio, per la presenza ancora attiva di due frantoi, il trappeto Sauli e quello di Santa Lucia. In realtà nasce sull’antico insediamento di monaci basiliani provenienti dall’oriente da cui scappavano. Su detto territorio, ritenuto fertile per la grande presenza di acqua, i monaci si dedicarono all’agricoltura, creando un vero e proprio sistema rurale. Oggi è un agriturismo con una produzione propria di prodotti alimentari. Poco distante da S. Maria di Leuca, sull’Adriatico, si incontra la piccola insenatura su di Novaglie, caratterizzata dalla presenza di suggestive grotte naturali e da un mare limpido e cristallino, un vero paradiso per gli amanti della pesca.

Su questo tratto di costa si aprono spettacolari cavità naturali quali la Grotta Azzurra, la Grotta del Diavolo, la Grotta del Presepio e la Grotta del Ciolo. Anticamente, Novaglie rappresentava lo scalo marittimo di Alessano, su cui sono ancora visibili i resti di una torre di vedetta. La frazione di Montesardo ha origini antichissime, testimoniate da ritrovamenti di epoca messapica, tra resti di cinta muraria del IV secolo a.C., sepolture e basi di importanti edifici. In cima alla Sierra dei Cianci a Montesardo, si trova una chiesa bizantina dedicata a Santa Barbara. Alessano ha una vivace attività culturale dedita a frequenti eventi, tra cui organizzazione di mostre d’arte, convegni e manifestazioni socio-tradizionali.

Durante l’ultima domenica di luglio, Alessano ospita la festa patronale in onore di San Trifone, il giovane pastorello che operava guarigioni, ma che fu decapitato a Nicea nel 250 d.C. per non aver ottemperato alla prescrizione imposta dall’imperatore Decio di onorare gli Dei pagani. In realtà si racconta che il culto di San Trifone si diffuse in Italia meridionale da quando, nel 1545 e nel 1647, per sua intercessione, i campi del territorio furono liberati dall’invasione di cavallette che avrebbero distrutto i raccolti.


Evelina Giordano

Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”

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