
Il 2 febbraio, a chiusura delle celebrazioni natalizie, cade la festa conosciuta con il nome popolare di “Candelora”, una festività cristiana molto antica e sentita non solo in Italia. Il rito nasce sul finire del IV secolo nell’Oriente cristiano e passa attraverso generazioni e tradizioni diverse.

Celebra i festeggiamenti di presentazione di Gesù al tempio, quaranta giorni dopo la sua nascita, e la purificazione della Vergine Maria
La parola latina februarius significa appunto “purificare” e rimanda alle feste del fuoco e dei riti purificatori che si svolgevano nel mese di febbraio.
La parola latina februarius significa appunto “purificare” e rimanda alle feste del fuoco e dei riti purificatori che si svolgevano nel mese di febbraio.

Infatti, questa celebrazione, assorbita in seguito dal cristianesimo, era già celebrata nell'antica Roma e in varie parti d'Europa. In questo particolare periodo dell’anno, i Romani erano soliti eseguire questi riti al risveglio della luce dopo il buio invernale, per ottenere fortuna e buoni raccolti.
La Candelora nei secoli ha acquisito un grande fascino e trasmette una forte emozione tra i fedeli che partecipano.

Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse protestanti ed è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione divina.
Secondo alcune credenze pagane, la Candelora segna il passaggio dall'inverno alla primavera, poiché è a metà tra il solstizio d'inverno e l'equinozio di primavera.
Viene associata ad un detto, declinato in tutti i dialetti, macon lo stesso significato: “Quando vien la Candelòra dell’inverno semo fora, ma se piove o tira vento, dell’inverno siamo dentro”.
Evelina Giordano
Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”