Nell’immediato entroterra barese, tra i bacini di lama Balice e di lama Lamasinata, territorio noto anche come “conca di Bari”, è situato il borgo di Modugno. Le sue origini sono preistoriche, anche se l’attuale nucleo abitativo sembra essere di fondazione bizantina, dominio seguito dai successivi governi normanni, svevi e angioini, fino alla seconda metà del XIV sec. con il passaggio del territorio di Modugno, insieme a Palo del Colle e Bari, dagli Aragonesi ai feudatari Sforza. Fu proprio sotto i Bona Sforza e Isabella d’Aragona che il centro modugnese visse di crescita demografica e massimo splendore, dal punto di vista economico. Molte altre vicende storiche segnarono la cittadina con alti e bassi, collegate anche alle pestilenze e regimi fiscali opprimenti. Il suo territorio, prevalentemente pianeggiante, è caratterizzato da una leggera ascesa verso la Murgia, quella piccola altura dove sorse il primo nucleo abitativo modugnese detto “la motta”, che avrebbe dato origine anche alla sua denominazione. Fino a qualche decennio fa Modugno ha mantenuto la fisionomia di un borgo prevalentemente agricolo, poi la realizzazione della zona industriale ricadente in gran parte nel suo territorio, ha trasformato, profondamente, il suo antico aspetto.
La nostra passeggiata nel centro storico comincia da piazza Sedile, che prende il nome dalla Sala del Sedile dei Nobili, luogo dove si riuniva l’assemblea dei nobili cittadini che governava Modugno. E’ una struttura del XVIII sec. con un portale sopraelevato a cui si giunge attraverso una piccola rampa di scale, con un campanile dalla merlatura alla guelfa, due campanili e un orologio. Tutta Piazza Sedile gode della bellezza di palazzi settecenteschi e ottocenteschi, di grande valore storico, a cominciare da Palazzo Pascali-Scarli del 1601, caratterizzato da un importante ingresso rinascimentale e da una terrazza con una balaustra arricchita da pilastrini decorati. Di fronte si scorge il Palazzo Cornale, in stile tardo-rinascimentale della famiglia Scarli, originaria della città di Crema, giunta a Modugno nel 1526 al seguito della regina Bona Sforza.
Proseguendo verso Piazza del Popolo, si entra nella piazzetta La Corte, dove si trova il Palazzo della Regia Corte, un edificio medioevale più volte ristrutturato che, nel Cinquecento, ospitò la corte del Capitano della Terra di Modugno, rappresentante del potere regio, detto il “Governatore”. In via Cairoli è sito l’elegante Palazzo Angarano-Maranta, edificato nel 1658 dal Magnifico Francesco Geronimo Ancarano addetto alle annuali provviste di grano per tutti gli abitanti di Modugno. A seguire, lo storico Palazzo Parmigiani-De Sario della nobile famiglia de Sario di Terlizzi, il Palazzo Crispo in stile tardo neoclassico realizzato dal generale Alberto Crispo e il Palazzo Zanchi-Giampaolo costruito nell’800.
Alla fine di Piazza del Popolo, in un piccolo slargo è sita la Chiesa matrice, dedicata a Santa Maria Annunziata. Non si conosce la data precisa in cui sorse, ipotizzata tra l'XI e il XII, per esigenze della crescente comunità modugnese. La semplice facciata, in tardo rinascimentale, è in pietra calcarea con accanto due colonne dai capitelli corinzi. Il campanile è in stile romanico-pugliese. Di fronte sorge la Chiesa di Santa Maria della Croce e l’omonimo ex Convento. Ritornando in Piazza Sedile, incontriamo la Chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta comunemente del Purgatorio, che fino al 1822 dava il nome alla piazza, ovvero “Largo Purgatorio”. Proseguendo si incrocia il Palazzo Valerio-Longo, quest’ultimo appartenuto al medico nonché rivoluzionario italiano, Nicola Longo, che durante il “risorgimento” fece di questo palazzo la sede dei garibaldini.
Un pò fuori dal borgo, presso la lama Lamasinata, è possibile fare visita al Santuario di Santa Maria della Grotta, antica chiesa rupestre che diede rifugio ai monaci basiliani in fuga dalle repressioni iconoclastiche, oltre a riservare ospitalità ai pellegrini diretti verso la “Terrasanta”.
Modugno, fuori dal suo centro abitato, custodisce i resti dell’antico casale di “Balsignano”, tra i più antichi insediamenti della bassa Murgia. Nell’area, durante gli anni ’90, sono riemersi numerosi reperti archeologici di epoca neolitica. L’antico casale venne saccheggiato dai Saraceni nel ‘988 e ricostruito tra il X e l’XI sec., dai Normanni, per poi essere distrutto definitivamente durante lo scontro tra angioini e aragonesi che si contendevano il regno di Napoli.
Fu sede dei monaci di S. Basilio ai quali viene attribuita la costruzione della stupenda Chiesa di S. Felice con al suo interno stupendi affreschi di scuola senese. Scrigno di memoria monumentale ed archeologica di terra di Bari, il casale nel 2011 è stato acquisito al demanio comunale e sottoposto a restauro. In pochi sanno che, nelle campagne di Modugno, custodito tra alte pareti di roccia calcarea, esiste un laghetto di piccole dimensioni di un color verde smeraldo, in cui si specchia una fitta vegetazione naturale, tra cui molte conifere che sembra vogliano nasconderlo e proteggerlo allo stesso tempo.
Un angolo naturalistico a due passi da Bari, tra Modugno e Bitetto, conosciuto come il “laghetto di Modugno”, da molti definito di rara bellezza, un’oasi incantevole che la natura ha comunque pensato bene di custodire nascosto da sentieri tortuosi e dalla vegetazione selvatica della zona. La zona è fruibile dal pubblico, con attrezzature ludico-sportive e spazi per intrattenimenti culturali, circondato dalla spettacolare natura da godere in tranquillità. Un buon movimento di turisti viene registrato in occasione di alcune manifestazioni tradizionali come le celebrazioni congiunte in onore di due Santi, ovvero Nicola da Tolentino e Rocco di Montpellier, rispettivamente patrono e protettore della Città.
I festeggiamenti prevedono cerimonie religiose, oltre i tradizionali fuochi pirotecnici, mercatini e musica in piazza. E’ molto sentito dai cittadini il culto mariano, come testimoniato dalle Chiese dedicate alla Madonna e dalle diverse “edicole sacre” disseminate tra i vicoli e gli archi del centro storico. Negli ultimi anni sta assumendo sempre più importanza anche la festa dedicata a S. Antonio da Padova, la Festa di San Giuseppe con l’accensione di “fanove o focare”, e la Fiera del Crocifisso dal carattere prevalentemente commerciale, con l’esposizione e la vendita di bestiame e prodotti agricoli.
Evelina Giordano
Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”
Pubblicato da "Ovunque Puglia" di Evelina Giordano, su il Quotidiano on line“Pugliain.net" in data domenica 27 ottobre 2024