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Evelina Giordano

I Fari di Puglia


I fari, queste enormi torri dal grande fascino, che svettano dal mare verso il cielo, con il loro inconfondibile fascio di luce notturna e intermittente, riescono a catturare l’attenzione di chiunque li osservi, e rapire la mente portandola a spasso tra magia e mistero. La Puglia, che si sviluppa tra l’Adriatico e lo Ioniocon più di 800 km di costa, ha un legame profondo con il mare, e i tanti rappresentativi porti ne sono testimoni. La costa pugliese è infatti ricca di “fari”, definiti da molti “sentinelle del mare”, e dietro ognuno di loro c’è una storia che si perde nella notte dei tempi. La Puglia, conosciuta da sempre come terra di pescatori e di commercianti, ha fatto sì che i navigatori sentissero presto la necessità di avere dei punti di riferimento sulla costa, in grado di suggerire la rotta e indicare le giuste zone di approdo.

Fino a qualche decennio fa la lampada dei fari torre era illuminata a gas e veniva accesa e spenta dal guardiano del faro o “farista”, figura mitica e di enorme importanza culturale e storica, che si occupava della totale manutenzione degli impianti, oltre che della puntuale pulizia degli specchi illuminanti, in modo che il segnalamento avesse sempre massima visibilità. Oggi quasi tutte le torri sono automatizzate e seguite direttamente dalle capitanerie di porto di appartenenza. Rinomati per bellezza architettonica, i fari pugliesi si distinguono l’uno dall’altro per forme e prospettive, ma tutti hanno un denominatore comune e cioè la bellezza dei panorami delle coste.

Alteri e slanciati occupano location prestigiose, attorniati dal mare o da paesaggi mozzafiato, e per turisti curiosi è una avventura da sogno poterli raggiungere, magari al tramonto, per visitarli e vivere davvero una esperienza fiabesca ed imperdibile. E’difficile affermare quale è il più ammirato o il più prestigioso. Si può provare soltanto a menzionarne qualcuno rispetto ai luoghi più conosciuti ed interessanti della Puglia. Il faro di Punta Palascia, a Capo di Otranto, per esempio, che delimita l’ingresso nell’attuale porto turistico, è una meravigliosa struttura architettonica, tutelata dalla Commissione Europea.

Il Faro di Capo Santa Maria di Leuca, imponente sul suo promontorio è sede di una stazione meteo dell’aeronautica militare, ed occupa una posizione strategica sull’estremo lembo di terra più a sud d’Italia, segnando la divisione dei due mari, lo Ionio e l’Adriatico. Il faro di Torre San Giovanni di Ugento è situato di fronte al porto turistico, sulla costa sud-occidentale della penisola salentina, sul Mar Ionio. Ha una struttura particolare, diversa dai classici fari cilindrici; la base è colorata da quadrati bianchi e neri ed è visibile facilmente da chilometri di distanza.

A Punta San Cataldo a Bari svetta una maestosa torre alta 60 mt. dalla cui cima, raggiungibile attraverso 400 scalini, è possibile ammirare l’Adriatico in tutto il suo splendore, ma anche l’intera città di Bari. Austero nel suo genere e con un fascio luminoso potentissimo che raggiunge anche le 23 miglia dalla costa, è noto per aver ospitato un evento di importanza storico-mondiale, ovvero il primo collegamento radiotelegrafico via etere senza cavo sperimentato da Guglielmo Marconi. Poi vi è il Faro di Vieste, posto sull’isola di Santa Eufemia, più precisamente sullo scoglio di Santa Croce dove, secondo una leggenda, sono seppellite le spoglie della moglie di Noè. Lui stesso, in memoria di “Viesta”, avrebbe edificato la cittadina di Vieste. Da sempre importante punto di riferimento per la navigazione marittima proveniente dal settentrione e diretta in Puglia, il faro di Vieste guida tutte le navi che circumnavigano il Gargano. A Capo San Vito a Taranto svetta una torre di 46 metri, che domina il golfo. Secondo i racconti di alcuni faristi, in giornate particolarmente tempestose, salendoci, è possibile avvertire leggere oscillazioni. Il faro Manfredonia, posto in pieno porto, ha una forma piuttosto tarchiata e bassa rispetto a tanti altri, ma si distingue per il suo bianco candido. Molto simile è poi il faro di Monopoli, sul molo, immerso nella vita dei pescatori e vive e svolge la sua importante funzione di segnalamento all'ingresso del porto. La città di Brindisi un tempo godeva della presenza di numerosi fari, testimonianza di una prevalente vocazione marittima della città. Se ne possono menzionare tre di grande portata, uno su punta di Capo Gallo, o Torre Penna, l’altro sull’isola delle Pedagne, detta Traversa, e uno piccolo sul Forte a mare. Il faro di Molfetta è posto tra due moli: il molo foraneo e il molo San Michele. Si tratta di una torre ottagonale in pietra chiara, abbellita da un terrazzo con ringhiera che avvolge la lanterna. La sua luce si trova a 22 metri dal livello del mare. Tanti altri potrebbero essere menzionati, magari di minore rilevanza portuale. Per molti di questi manufatti costieri, di comunque alto pregio storico e paesaggistico, sono in itinere progetti di riqualificazione e ristrutturazione. Tra i dismessi dalla loro funzione primaria, alcuni sono stati convertiti in strutture ricettive eco-sostenibili per la valorizzazione e promozione del patrimonio naturale e architettonico del territorio pugliese, con l’organizzazione di eventi e rassegne culturali tutto l’anno.

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