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Corato e la sua antica storia

Evelina Giordano

Solo con l’abolizione del Feudalesimo e l’Unità d’Italia, per la città di Corato ebbe inizio lo sviluppo economico e urbanistico, con la realizzazione di importanti edifici pubblici, scuole e acquedotto.


Corato è una cittadina di circa 48253 abitanti, facente parte della Città metropolitana di Bari. E’ un antico borgo pugliese abitato sin dalla tarda età del bronzo, come testimoniano i resti archeologici e le tombe in località San Magno, a 3 Km. dal centro abitato. Il centro storico è ricco di riferimenti religiosi e racconta una lunga storia costellata da lotte, miserie, epidemie ma anche di momenti di benessere e tranquillità. Nel corso dei secoli svariate popolazioni si sono succedute nella dominazione del territorio, tra cui Normanni, Latini, Spagnoli, Svevi, Aragonesi e Angioini, lasciandone così molte tracce indelebili. La città, abitata da una popolazione rurale, fu spesso anche preda di popolazioni barbariche, visigoti e saraceni che portavano massacri e distruzioni. Il borgo era caratterizzato da quattro torri di avvistamento, costruite per la difesa, oltre viuzze congiunte da archi e cunicoli sotterranei, ancora oggi esistenti appena sotto l’attuale lastricato in pietra. Solo in epoca normanna Corato divenne città fortificata, con l’intervento dell’imperatore Pietro, che fece unire le quattro torri, per cingere l'abitato con una muraglia intervallata da venticinque torrioni, e costruire un castello, il “Palazzo Gioia”. L’abitato, da questa particolare conformazione quadrata dell’epoca, prenderebbe il nome “Corato”. Situata a 232 metri sul livello del mare, sulle pendici orientali delle Murge, si presenta attorniata da una campagna semi-rocciosa e fertilissima che ha permesso da sempre le colture tradizionali di vigneti, oliveti e mandorleti, mantenendo nel tempo la sua caratteristica contadina e pastorale. Svevi e Angioini, nel 1409, pensarono allo sviluppo della città nel commercio e nell'industria agricola con la lavorazione di vino, olio, mandorle e pelli. Per molti secoli è rimasta un semplice borgo con una chiesa, quella Matrice, circondata da casali abitati da alcune centinaia di agricoltori. Solo con l’abolizione del Feudalesimo e l’Unità d’Italia, per la città di Corato ebbe inizio lo sviluppo economico e urbanistico, con la realizzazione di importanti edifici pubblici, di servizi, scuole e acquedotto.

L’attuale città di Corato è, insieme a tante altre cittadine pugliesi, moderna e industrializzata, in continua espansione e ristrutturazione delle piazze e delle vie cittadine che la rendono più accogliente agli stessi coratini e ai visitatori, e culturalmente elevata. Ha una sua precisa caratteristica urbana, ad anelli concentrici, che spingono il visitatore verso l’interno, e dall’interno di nuovo verso l’esterno. I numerosissimi monumenti religiosi e laici, tra chiese e palazzi storici, sono tutti disposti lungo gli assi viari che raggiungono il cuore della città. Uno monumento culturale di recente restauro, è il Teatro Comunale, con circa 500 posti, il secondo teatro più grande di Puglia. Le migliorie tecniche ed architettoniche apportate, hanno reso ancora più pregio all’acustica, già stimata notevole in passato. Il territorio circostante a Corato si presenta con una estesa e ricca vegetazione che, unito al profondo sentimento di sostenibilità ambientale della popolazione, ha regalato alla città di Corato il riconoscimento di “eccellenza nel comparto agro-alimentare”, con il polo cerealicolo tra i più grandi d’Europa. A sud di Corato, a quasi 3 Km. dall’ abitato urbano, sorge un nuovissimo quartiere residenziale chiamato l’Oasi, noto come luogo di pace e di villeggiatura.

Al centro di questa zona è sorto un Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. Il Santo Patrono della città di Corato è San Cataldo, che si festeggia nei gg.17/18/e19 agosto. Si racconta che il Santo salvò il paese da una grave pestilenza..


 
 
 
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