
Sono tanti i borghi medievali che costellano la Puglia, tutti carichi di storia, tradizioni e leggende da raccontare. Andando verso Foggia, alle pendici dei Monti Dauni, si presenta un piccolo comune, accogliente e suggestivo, di nome “Troia”, noto per aver dato vita all’eccellente “Nero di Troia” dall’autoctono vitigno, terzo in Puglia per importanza e produzione dopo il Primitivo e il Negroamaro. Il primo insediamento umano di questo antico borgo fu probabilmente di tipo rurale e dedito alla caccia, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti archeologici. In origine conosciuta come “Aika, tra i secoli VI e V a.C., l’antica cittadina fu un importante punto di riferimento, culturale e politico, della Magna Grecia ed ebbe un notevole sviluppo socioeconomico in età imperiale per merito della posizione strategica del territorio, attraversato dalla via Traiana, che permetteva facili collegamenti con l’Oriente. Nei secoli a seguire, Troia subì invasioni e distruzioni saracene e divenne, oltre l’anno mille, roccaforte dell’impero Bizantino a cui fecero seguito gli Angioni, Aragonesi, Svevi e, più recentemente, i Borboni a cui restò fedele fino al crollo della monarchia. La moderna Troia, dalle caratteristiche medioevali, oggi vive intensamente nella storia di un passato importante, che si respira tra le mura dei suoi vecchi palazzi signorili ed edifici religiosi.

Una visita nel borgo non può che partire dal principale luogo di culto della città, la straordinaria Cattedrale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, conosciuta anche come Duomo. Dalla splendida facciata in stile romanico pugliese, fu realizzata sulla base di un edificio bizantino preesistente, con uno splendido rosone duecentesco, unico al mondo nel suo genere di ricamo in pietra, con undici colonnine l’una diversa dall’altra. Molto particolare è il portale in bronzo, dove sono scolpite storie di santi e vescovi. Meritano una visita le Chiese dedicate a San Giovanni Battista e a San Francesco, quest’ultimo esempio di arte e architettura barocca con annesso il Convento dai Frati di Monte Vergine. La Chiesa più antica del borgo è la Basilica di San Basilio Magno, probabilmente di origine paleocristiana, rimaneggiata più volte nel periodo compreso tra il rinascimento e l’epoca barocca. Un po' fuori dalla cittadina è sito il Santuario diocesano della Madonna Mediatrice, al cui interno è custodito un dipinto su tela del ‘700 raffigurante la Madonna col Bambino. La cittadina di Troia offre ai visitatori anche la possibilità di ammirare strutture civili, molto interessanti dal punto di vista storico e architettonico. Tra le principali, è doveroso citare il Palazzo Vasto risalente al XVI sec., antica dimora della famiglia aristocratica spagnola D’Avalos. Per chi fosse interessato all’antica storia della città di Troia, si consiglia di visitare il Museo Municipale, o Museo Civico di Troia, situato al piano terra del Palazzo D’Avalos, che custodisce reperti, opere d’arte e ritrovamenti di diverse epoche, tra preromana, romana, medievale, moderna e contemporanea. Del XVII sec. è invece il Palazzo Vescovile, sede dell’archivio capitolare, con al suo interno tutti i documenti dell’ex diocesi di Troia. Lungo il Corso Regina Margherita, che ricalca l’antica via Traiana, s’incontra il Palazzo Tricarico, o dei Gesuiti, di epoca cinquecentesca e dalla facciata di grande fascino architettonico.

Da non trascurare il Museo Diocesano, situato nel Palazzo Varo, che presenta in ben sei sale esposizioni di arte sacra, reperti archeologici e sculture di diversi periodi che vanno dal 1200 al 1800. A catturare l’attenzione, nella quinta sala, è il “Capitello delle quattro razze”, in pietra calcarea, su cui sono raffigurate quattro teste rappresentanti le diverse etnie che popolavano in armonia durante il regno di Federico II. Di meritevole attenzione è il territorio circostante al borgo, dove potersi inoltrare per escursioni o passeggiate, e godere del meraviglioso paesaggio naturale che cambia colore in base alle stagioni. È facile incontrare forestieri che decidono di raggiungere Gerusalemme, passando proprio per i Monti Dauni, o anche pellegrini che, seguendo la cosiddetta “via Micaelica”, arrivano a Monte Sant’Angelo. Troia, pur essendo un piccolo centro, ha tanto da offrire anche dal punto di vista tranquillità e, assieme al variegato panorama di monumenti ed edifici storici, non deludono le specialità gastronomiche realizzate con ricette segrete della tradizione e con prodotti genuini locali. Tra i dolci si distingue la “Passionata”, a base di mandorle e ricotta, simbolo di Troia ma che conquista oltre i confini. Tra lo speziato e il fruttato, dell’autoctono e aristocratico vitigno “Nero di Troia”, è nota la produzione del vino dal rosso rubino intenso che sfuma al nero, che si abbina bene alle carni rosse o pietanze grasse e succulente, molto apprezzato sulle tavole di Federico II. E’ importante sottolineare il marchio di qualità del Touring Club Italiano “Bandiera arancione” di cui Troia è stata insignita, per valorizzazione del patrimonio culturale, accoglienza ed efficiente servizio di informazioni turistiche. Si consiglia di visitarla durante i suggestivi “riti sacri” che vengono svolti nella Settimana Santa, e le celebrazioni in devozione ai Santi Protettori della città, “Eleuterio, Ponziano ed Anastasio, Secondino ed Urbano”, nel mese di luglio.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista n.13138/ 2009 cell. 328 6155042 Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Pubblicato da "Ovunque Puglia" di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 16 gennaio 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.

