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Castello Svevo di Bari

Evelina Giordano

La #RegionePuglia vanta la presenza, sul suo territorio, di straordinarie fortezze, tutte assolutamente da visitare per scoprire storie e leggende ad esse attribuite. C’è l’imbarazzo della scelta, ma comincerei con il ricordare la fortezza barese, il #CastelloNormannoSvevodiBari, un imponente edificio che si erge ai margini della città vecchia.

Il Castello normanno-svevo di Bari, simbolo della città di Bari, è un imponente fortezza ubicata ai margini del centro storico, nei pressi dell’area portuale e della Cattedrale. Nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni e rifacimenti. Voluto ed edificato dal Duce Normanno Ruggero II nel XII secolo, fu danneggiato in seguito alla rivolta dei baresi contro Guglielmo il Malo nel 1156. Restaurato per volere di Federico II tra il 1230 e il 1240, ha per secoli difeso e controllato dagli attacchi la città di Bari, capoluogo della Regione Puglia, ricca di storia e di tradizioni millenarie.

Il Castello Svevo è l'esempio più evidente della grandezza della città, che da sempre ha visto ricchezza e prosperità,ed è testimone del dominio longobardo, nonchè erede della storia normanna e, ancora prima, dell’arrivo delle Reliquie di San Nicola in epoca bizantina.

Oggi si presenta all’interno di alte mura, con quattro torri angolari difensive, ed un fossato profondo che lo cinge lungo i tre lati, di cui quello rivolto a nord un tempo bagnato dal Mar Adriatico. La tradizione in questo luogo, lega l'Imperatore di Svevia anche alla figura di Francesco d'Assisi. La leggenda racconta che Federico II, al fine di testare la forza morale dell’uomo a prova della sua santità, avrebbe istigato una fanciulla a fare delle maliziose proposte, in realtà respinte con fermezza dal Santo. Nella seconda metà del XIII secolo, ancora una volta il Castello viene restaurato per volere di Carlo d’Angiò che attua anche un programma di difesa del lato nord, lambito dal mare. Sembrerebbe che, per molto tempo, i baresi non si sentissero a proprio agio con la presenza del castello e che per loro fosse solo simbolo del potere feudale. Più che una difesa lo avvertivano come una minaccia. Solo il fascino della corte aragonese e delle duchesse di Bari, Isabella D’Aragona e la figlia Bona Sforza, sembrò’ attenuare l’ostilità dei cittadini. Queste ultime, nel XVI secolo, trasformarono radicalmente il Castello, dandogli all’interno un’aria rinascimentale e principesca, e all’esterno dotandolo di una possente cinta muraria bastionata completa di artiglieria pesante, e un ampio fossato con dei splendidi giardini.

Nel successivo periodo di dominazione borbonica, il Castello Svevo subisce un profondo abbandono, utilizzato prima carcere e poi caserma. Solo nel 1937 diventa sede della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Puglia e Basilicata. Dal 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Puglia, e nel 2019 diviene Direzione regionale Musei. Ma la sua fruibilità pubblica, anche se non di tutto l’edificio, il Castello la acquisisce dal 2017, dopo ulteriori lavori di restauro e il trasferimento degli uffici al vicino Convento di Santa Chiara.

L’apertura del piano nobile vede nella Sala Aragonese la presenza di una mostra fotografica permanente sulla storia dei restauri e del recupero funzionale del Castello eseguiti nel corso del XX secolo; nella Sala Angioina è posta la collezione archeologica delle ceramiche provenienti dallo scavo del “butto” del Castello, databili fra il XV ed il XVIII secolo; nella Sala Normanna è visitabile l’esposizione di materiali lapidei erratici, mentre nella saletta al primo livello della Torre dei Minorenni, materiali preziosi.

Al pian terreno è possibile visitare due piccole aree di scavo archeologico, dove sono visibili preesistenti strutture di epoca bizantina, normanna e svevo-angioina.

Gli appassionati di archeologia possono, inoltre, visitare la mostra Gipsoteca allestita in alcune sale del maniero, che custodisce calchi e riproduzioni in gesso di sculture ornamentali, tratti dai più celebri monumenti di Puglia. Inoltre, all'interno del Castello, precisamente nei due più grandi spazi del piano nobile, la Sala Bona Sforza e la Sala Federico II, sono periodicamente organizzate rassegne, mostre e manifestazioni culturali, spesso con intrattenimenti musicali.



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