Un importante tassello storico all’interno dell'identità della Puglia.
La città di Canosa è soprannominata la #piccolaRoma, per via dei sette colli su cui domina tutta la Valle dell’Ofanto e le pianure del Tavoliere. A circa 20 km da #Andria, occupa quell’area della Puglia identificabile con l’antica Daunia. #Canosa, una cittadina ricca di fascino e con una storia lunga migliaia di anni, che racconta attraverso ogni angolo del suo borgo e dove ogni epoca ha lasciato tracce e tesori. Oltre alle testimonianze della potenza dell’ImperoRomano, di cui fu uno strategico avamposto, Canosa conserva anche i resti della preistoria, della Daunia, della Magna Grecia e, non in ultimo, del Medioevo. Passeggiando, infatti, lungo le stradine del vivace borgo antico si possono ammirare eleganti palazzi settecenteschi e ottocenteschi. Nel cuore del Paese si trova la #CattedralebizantinadiSanSabino, dedicata al Santo Patrono, principale luogo di culto cattolico, venerato dai Longobardi, e da Boemondo d’Altavilla, condottiero della prima Crociata, sepolto nell’omonimo #Mausoleo. Di fronte alla storica Cattedrale di San Sabino fu

invece realizzato, a far data da giugno 1923, il Teatro di Canosa i cui lavori furono affidati dal cav. Raffaele Lembo. Dallo stile Liberty predominante dell’epoca, il suo apparato decorativo conserva, ancora oggi, mascheroni, festoni ed elementi floreali. L’affascinante “piccola Roma” custodisce un vasto patrimonio culturale e tesoro archeologico, ritenuta pertanto uno dei centri più preziosi dell’Italia meridionale. I reperti non sono concentrati in un’unica area della città, e la particolarità risiede nell’essere essa stessa una specie di museo a cielo aperto. Testimonianza dell’età ellenistica sono i “vasi di Canosa”, di particolare interesse per via delle decorazioni pittoriche policrome, rinvenuti in aree sepolcrali di nobili famiglie. Oggi sono conservati nel #MuseodiPalazzoSinesi, tappa irrinunciabile nella visita a Canosa che, nel 2015, con l’istituzione del Polo Museale, ora Direzione regionale Musei Puglia, è diventato sede del “Museo Archeologico Nazionale”. Tracce dell’antica Daunia sono rappresentate dagli “ipogei”, costruzioni sepolcrali sotterranei ancora ben conservati, con decorazioni architettoniche e pittoriche raffinate. Del periodo romano Canosa conserva tantissimo nelle due aree archeologiche, il #ParcoarcheologicodiSanLeucio e il #ParcoarcheologicodiSanGiovanni. Sul primo, situato su un colle a sud-est di Canosa e circondato da un paesaggio suggestivo e ricco di ulivi, sono visibili i resti della #BasilicadiSanLeucio, risalente al VI secolo d.C. La basilica risulta costruita sulla base di un precedente tempio pagano dedicato a Minerva Atena, di età Ellenistica, di cui rimangono i capitelli conservati nell’Antiquarium del parco archeologico, inaugurato lo scorso 2008. Nel Parco di San Giovanni invece, al centro della città, sono presenti i resti del #BattisterodiSanGiovanni e di altre due basiliche cristiane. Il battistero è posizionato dove un tempo passava l’antica #ViaTraiana e dove sono visibili i resti dell’Arco Traiano, il “ponte romano” che permetteva il passaggio al di là del fiume #Ofanto. Di epoca romana ancora tracce delle #TermediFerrara e delle #TermeLomuscium, di cui il mosaico rappresentante una scena marina esposto in piazza delle terme a Canosa. Un ultima tappa è da riservare al sito archeologico di #CannedellaBattaglia, luogo storico dove i Cartaginesi, guidati da Annibale, sconfissero i Romani. Tanto, e tanto altro da scoprire a Canosa, una cittadina semplice, ma unica, con un'economia basata sulle produzioni agricole, alimentari e artigianali, oltre il turismo archeologico. Canosa è nota per la produzione di “vino rosso” il #RossoCanosaDOC, un eccellente vino da pasto, di colore rosso rubino, prodotto nella terra dell’Uva di Troia. Ottimo per accompagnare piatti al ragù, di carne rosse alla griglia, e formaggi pecorini locali stagionati.