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Bitonto città “degli ulivi”. Tra dolmen e menhir il fascino della memoria


La Puglia è una regione che custodisce tanti piccoli gioielli, magari meno conosciuti, ma degni di altrettanta attenzione. Un esempio è Bitonto, una cittadina ricca di fascino a pochi chilometri da Bari. Sorge sul bordo di una gravina, risalente sicuramente all’epoca neolitica come testimoniano insediamenti abitativi nelle grotte, e una necropoli di certa età del ferro sita nel solco carsico del torrente Tiflis o Lama Balice. La presenza di “dolmen e menhir” sul territorio, dedicati a divinità a noi sconosciute, confermano i segni di civiltà remotissime. L’origine del nome Bitonto deriverebbe da "bonum totum", ovvero dalla prosperità del territorio e dal carattere includente. Da fiorente centro pagano dei Peucezi nei secoli VI e V a.C. e dagli interessanti rapporti economico-commerciali con colonie greche, tra il IV e il III sec. a.C. Bitonto si trasforma in una meta di pellegrinaggio cristiano. Con la caduta dell’ImperoRomano, le numerose dominazioni straniere la trasformano in una città dai “mille volti”. Bizantini, longobardi, normanni, angioini e spagnoli fino ai Normanni periodo in cui Bitonto raggiunge una modesta autonomia e discreto sviluppo urbanistico e sociale.

I normanni furono gli autori della costruzione dell’Università e della magnifica Cattedrale, dedicata a San Valentino, edificata sulle fondamenta di quella paleocristiana. Ritenuta tra le più belle ed importanti chiese romaniche della Puglia, la Cattedrale di Bitonto ricalca lo stile della Basilica di Sannicola di Bari, con un affascinante rosone sormontato da una sfinge e fiancheggiato da due leoni su delle colonnine. Al di sotto della Cattedrale, quasi in corrispondenza dell’ingresso centrale, si trova uno splendido mosaico in cui è raffigurato un grifone con in bocca un fiore, sottoposto nel 1991 a lavori di consolidamento. Sul fianco sinistro dell’edificio si affaccia il Palazzo vescovile, nel cui interno è allestita la pinacoteca “Aurelio Morena” che conserva sculture in legno, dipinti ed affreschi appartenenti alle chiese cittadine. Di notevole interesse storico sono le mura di cinta dell’antico borgo, di cui è ancora esistente il quattrocentesco “torrione angioino” o Castello, una delle ventotto torri situate per l’appunto lungo l'antica cinta muraria difensiva, sottoposta di recente ad un importante restauro.

Un tempo le torri erano collegate fra loro attraverso cunicoli, segreti e sotterranei, che consentivano lo spostamento delle truppe da un fortilizio all’altro in caso di necessità. È piacevole passeggiare tra le strette viuzze del centro medioevale, di pianta trapezoidale, che ci riporta indietro nel tempo facendoci conoscere antichi tesori. Partendo da Porta Baresana si giunge a Piazza Cavour costellata di piccole vie e vecchi lampioni. Tra gli eleganti e nobili palazzi, si fa ammirare il rinascimentale “Palazzo Sylos Calò” sede della pinacoteca “Devanna”, prima galleria nazionale della Puglia dove sono esposte numerose opere d’arte di grandi pittori italiani ed europei, nonchè opere di arte contemporanea. Poco distante dalla pinacoteca si arriva al Museo Civico “Eustachio Rogadeo”, ospitato nell’omonimo palazzo settecentesco con annessa la biblioteca comunale, dove sono visitabili reperti archeologici, preistorici, greci e romani. Oltre la Cattedrale, molte sono le Chiese esistenti sul territorio bitontino, tra cui quella di San Francesco della Scarpa con annesso l’ex seminario vescovile. Quest’ultimo si sviluppa su due livelli al cui interno è ospitata una ricca collezione di beni artistici, ed inestimabili arredi sacri e paramenti della storia della Diocesi di Bitonto, dalle sue origini fino ai giorni d’oggi. E’ ritenuto il “museo diocesano” più grande del mezzogiorno. L’edificio affaccia su dei giardini pensili, una piccola oasi di verde e camminamenti in pietra. Da visitare anche la Chiesa del Purgatorio con un particolare portale ornato con bassorilievi di scheletri umani, da dove parte la processione del Venerdì Santo.

Bitonto è nota anche come città di Minerva, la “Dea greca” a cui che si attribuisce il dono dell’ulivo che è, per la città, emblema di pace ed accoglienza. Per via della numerosa presenza nelle campagne di ulivi, dai tronchi nodosi e dal verde lussureggiante delle foglie, Bitonto è soprannominata "città degli ulivi”. Da sempre, infatti, è ritenuta uno dei maggiori centri di produzione e di commercio di olio extravergine d’oliva, “DOP Terra di Bari”, fortemente rappresentativo della sua florida economia. La Festa Patronale di Bitonto è in onore di Maria SS Immacolata, che si tiene tra la fine di maggio ed i primi di giugno, giorni rievocativi anche della battaglia del 1700 tra gli spagnoli e gli austriaci per la conquista della cittadina. Molti sono i fedeli anche dei Santi Medici Cosma e Damiano, celebrati nel mese di ottobre con la festa dell’Intorciata, che richiamano tantissima gente anche da fuori regione. I Santi Medici, chirurghi e farmacisti, erano due fratelli gemelli e cristiani che curavano i poveri gratuitamente, e che furono decapitati durante il regno di Diocleziano verso la fine del III sec. a.C.


Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista n.13138/ 2009 cell. 328 6155042 Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com


Pubblicato da "Ovunque Puglia" di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata. in data 12 dicembre 2022, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.





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