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"Accadia", il borgo rinato dove le pietre parlano.

Evelina Giordano

Il piccolo borgo di Accadia, pur vantando origini remote, è noto come uno dei comuni più “giovani”, annesso alla provincia di Foggia solo nel 1927. Il borgo vecchio, l’antichissimo Rione Fossi, terra di mezzo tra Basilicata, Campania e Puglia, si poggia tra i monti più alti dell’Appennino Dauno ed è caratterizzato da case scavate nella roccia delle grotte. Si presume che il primo nucleo abitativo, memoria storica e culturale dei luoghi antecedenti all’anno Mille, sarebbe nato sulle rovine dell’antica città di Eca, poi distrutta da Silla nell’88.

Il toponimo “Accadia” dell’attuale cittadina è l’emblema “dell’acqua che cade", per via della numerosa presenza di sorgenti e corsi d’acqua sul territorio. Purtroppo i violenti terremoti del 1456, 1930 e del 1962, abbattutisi su tutto il territorio dell’Irpinia, hanno danneggiato quasi totalmente lo storico quartiere medievale “Fossi”, riducendolo nel tempo ad un luogo disabitato ed invisibile, denominato “borgo fantasma”.



Gli edifici diffusamente lesionati e pericolosi hanno costretto, infatti, tutti i cittadini ad abbandonare le loro case e a trasferirsi nella parte più bassa della collina, dove è sorto il nuovo nucleo abitativo di “Accadia”.

Un cuore pulsante, non molto distante dalle rovine del precedente, che non ha mai accettato di perdere l’importante “memoria storica millenaria”. Infatti, lo storico Rione Fossi, e il suo affascinante mosaico di grotte preistoriche, è all’attenzione di un progetto di finanziamento destinato alla rinascita del luogo, che prevede la ristrutturazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio da trasformare in “borgo della cultura e del turismo sostenibile”.

Naturalmente, il patrimonio artistico e architettonico della Accadia più recente è limitato a poche strutture, come l’ottocentesca Fontana Monumentale di particolare bellezza, posta nel centro abitato con a fianco la Torre dell’Orologio.

L’interessante Museo civico, inaugurato nel 1999, è alloggiato all’interno di Palazzo Vassalli dalla bellissima facciata con archi. Custodisce reperti medievali e oggetti della tradizione contadina, oltre ritrovamenti che vanno dall’età preistorica fino all’età moderna, con l’intento di mantenere viva la memoria della comunità e i saperi del passato. La primitiva Chiesa matrice di Accadia, risalente al 1098 e dedicata ai Santi Pietro e Paolo, era inizialmente collocata al centro del Rione Fossi ed era l’edificio religioso più importante del paese. Distrutta completamente dai terremoti, nel 1964 la chiesa è stata riedificata ed inaugurata dal Vescovo di Bovino, Mons. Innocenzo Russo.

Sul portale sono raffigurati i Santi Pietro e Paolo le cui rispettive statue, opere barocche del ‘600, sono state restaurate e poste al suo interno. Un’altra struttura religiosa, quella di San Vito dedicata anche a Sant’Antonio, si trova nel centro del paese. Trattasi anch’essa di una ricostruzione con una facciata rivestita di mattoni a vista, un portale ligneo e il campanile sulla sua sinistra. Sul portale c'è una grande finestra a forma triangolare che consente ai raggi del sole di illuminare la navata centrale della chiesa.

Arroccato sulla cima del monte Crispignano, quasi a dominare il borgo, è il Santuario della Madonna del Carmine. Ogni anno richiama migliaia di pellegrini che si recano sul monte dove, secondo la tradizione, la Madonna apparve a un pastorello nella fenditura di una rupe. Nella vallata del torrente Rotato lungo l’antica strada romana, un tempo assai trafficata, sono presenti i resti di una “Taverna Romana”, testimoniata anche dal ritrovamento in zona di numerosi reperti archeologici. Le “tabernae” o empori erano luoghi che ospitavano le più disparate attività commerciali, inclusa la vendita di cibi, o utilizzate per attività amministrative. A rendere unico e accattivante il borgo di Accadia è l’affascinante patrimonio naturalistico. A pochi chilometri dal centro storico si trova il secolare Bosco Paduli, ricco di querce e di corsi d’acqua sempre freschissimi.

Andando verso le suggestive “Gole di Accadia”, note anche come Gole di Pietra Punta, si entra in un piccolo angolo di paradiso dagli scenari mozzafiato, molto apprezzati dagli amanti della natura, ove è possibile effettuare varie attività come trekking e passeggiate a cavallo, grazie alla rete di sentieri attrezzati.

Nei pressi, si trova anche la Cappella di Santa Maria dei Teutoni, nata come tempio pagano ma, successivamente passata sotto il controllo dell’Ordine Teutonico. L’economia di Accadia, da sempre terra di confine e di passaggio per gli scambi commerciali tra Roma e l’Apulia, si basa sull’agricoltura e sull’allevamento le cui aziende di produzione, soprattutto di grano e olio, sono quasi tutte a conduzione familiare.

Il Santo Patrono di Accadia è San Sebastiano celebrato il 20 gennaio tra antichi riti religiosi, falò tradizionali e rivisitazioni folcloristiche.

Molte altre sono le sagre paesane che vengono organizzate durante tutto il corso dell’anno, come il pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Carmine, la prima domenica di maggio, e il Festival internazionale di musica Accadia Blues nel mese di luglio, tra concerti, degustazioni di piatti tipici e notti bianche. L’arrivo dell’autunno è accolto con la sagra dell’uva e del vino.

Molto suggestiva è l’aria che si respira nel periodo natalizio, quando all’interno dell’incantevole Rione Fossi viene allestito il Presepe vivente, reso straordinario dai costumi di particolare bellezza dei vari figuranti.


Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com


Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 23 ottobre 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.








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