
Percorrendo l’entroterra del Salento s’incontra un antico borgo medievale di nome Acaya, frazione di Vernole in provincia di Lecce, esemplare di cittadina fortificata del meridione italiano, in gran parte racchiusa tra le mura del grandioso castello. Nonostante secoli di storia e di continue e cruente scorribande dei turchi, la “città-fortezza” o “bastionata” è rimasta pressoché indenne, oggi avvolta da un’atmosfera tranquilla ed accogliente. Il borgo, un tempo conosciuto come feudo di Segine, fu donato nel 1294 dall’imperatore Carlo II d’Angiò alla famiglia di nobili spagnoli “Acaya”, da cui deriva la denominazione, che per circa tre secoli ha mantenuto il controllo del feudo. Per poter meglio proteggere il centro abitato e renderlo inespugnabile, lo fortificarono con una doppia cinta muraria circondata a sua volta da un profondo fossato. La famiglia Acaya, in particolare il barone Gian Giacomo, riuscì a realizzare una città autosufficiente all’interno delle mura, con un profondo pozzo di acqua sorgiva per il sostentamento degli abitanti, un frantoio ipogeo e diversi silos scavati nella roccia per la conservazione degli alimenti, tutte opere in parte oggi ancora visibili.

Molto caratteristico è anche il sistema viario dalla particolare perfezione geometrica, tipica dell’epoca medioevale, con stradine dritte e parallele che si intersecano sia in orizzontale che in verticale. La fine della dominazione degli Acaya segnò anche l’inizio di un periodo di decadenza per il borgo, a cui fece seguito la devastazione per mano Ottomana. Verso la fine del XVII sec. il feudo fu venduto alle famiglie dei Monti-Sanfelice e, a seguire, dei Vernazza che rimasero fino alla fine della feudalità, nel 1806.

Per accedere nel centro antico, piccolo e ordinato, si passa da Porta Terra, unico e originale accesso al paese, sovrastata dalla settecentesca statua di Sant’Oronzo e da alcuni stemmi delle famiglie nobiliari. Il Castello, sito nella piazza davanti a Porta Terra, è il simbolo del paese e testimonianza dell’importanza feudale dell’epoca. Appare maestoso e impreziosito agli angoli da un bastione e da due torri circolari. Dall’ampio cortile interno si ha accesso all’ampia scuderia e alle prigioni. Sono ancora presenti i resti di un antico frantoio in pietra e, tra gli ambienti dell’edificio, molto bella è la Sala ennagonale ricca di fregi perimetrali e ritratti di Maria e Alfonso dell’Acaya.
Si consiglia una visita presso la Chiesa di S. Maria della Neve, principale edificio di culto di Acaya, risalente al XVI sec. e riedificata quasi completamente intorno al 1865. All’interno sono conservate le armi della famiglia Vernazza e si può ammirare uno splendido altare barocco. Appena fuori dalle mura del borgo si trova la Cappella di San Paolo Apostolo, costruita intorno alla metà del XVIII sec., molto modesta e di piccole dimensioni. La facciata ha un frontone triangolare interrotto da una croce nella zona centrale, mentre l’interno è un unico ambiente rettangolare con un semplice altare.

E’ la più antica meta di pellegrinaggio nel Salento e conserva la storia interessante legata al tarantismo. Infatti, è stata uno dei centri più importanti dove si svolgevano le attività di “esorcismo”, fatto di musiche e danze incessanti, seguite da benedizioni con l’acqua del pozzo per liberare le vittime del morso della tarantola.

Da qualche anno la cittadina è tappa del festival itinerante della famosa Notte della Taranta, ‘’pizzica” o tarantella salentina ormai nota in tutto il mondo. Viaggiare nella terra salentina significa avere l’opportunità di scoprire una terra ricca sia dal punto storico che paesaggistico. Dopo aver visitato il dolce borgo di Acaya, infatti, si può prevedere una passeggiata nel Parco Naturale delle Cesine, una splendida oasi naturale, gestita dal WWF, ricca di pini, lecci, querce e numerose e rare orchidee spontanee che colorano il paesaggio.

Il territorio è "habitat naturale" di numerose specie di animali sia terrestri che acquatici per la presenza di due stagni, Salapi e Pantano Grande, alimentati dall’acqua piovana, dove si possono ammirare in alcuni periodi dell’anno anche aironi e germani reali. Sono possibili visite guidate, a piedi o in bicicletta, che partono dalla Masseria “Le Cesine”, una antica struttura difensiva del XV sec. circa. A pochi metri dalla Riserva Naturale Le Cesine si trova il “Golf Club” immerso nella verde campagna, frequentato dagli appassionati di questo sport. Il percorso si trova all’interno di un paesaggio tipico della macchia mediterranea ed è impreziosito dalla presenza di cascate e ruscelli.
I cittadini di Acaya sono molto devoti al Patrono della città, Sant’Oronzo”, celebrato la prima domenica di settembre, la cui venerazione ha origini molto antiche. Per l’occasione il borgo viene illuminato a festa ed è allietato da concerti, mercatini e fuochi pirotecnici che attirano numerosi turisti.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 4 settembre 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.

