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Museo archeologico nazionale "Egnazia"

Evelina Giordano

La #RegionePuglia vanta un ricco patrimonio storico, fatto anche di innumerevoli reperti custoditi nei tanti musei e parchi archeologici, che hanno tanto da raccontare. Dotato di 15 ettari di parco e 1200 mq di superficie espositiva, il “Museo archeologico nazionale di


#Egnazia”, è tra i più interessanti e ricchi musei della Regione Puglia. Inserito in un piacevole contesto naturalistico-ambientale, sorge nei pressi di Fasano, all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della #necropolimessapica. Il nuovo allestimento del Museo e’ stato inaugurato nel 2013, costituito da tredici sale è diviso in sette settori. Il suo percorso inizia con la storia delle attività di ricerca archeologica e di valorizzazione dell’area Egnazia, per proseguire poi con i trenta secoli di storia dell’importante insediamento. L’intera zona archeologica risulta essere stata sempre abitata dai #Messepi e poi dall’#Imperoromano fino al suo declino, nel periodo medioevale. La visita al museo e al parco fanno rivivere la lunga vita di un borgo, che è risultato essere anche uno strategico centro commerciale, tra i più antichi al mondo, privilegiato dalla sua posizione geografica che lo collegava agevolmente sia all’Occidente che all’Oriente.

Nella #necropoli sono state ritrovate tombe abbellite da decorazioni pittoriche, oltre ad affreschi e ceramiche, di epoca Messapica, ricche di corredi funerari che testimoniano l’alto tenore di vita dell’epoca, sicuramente appartenenti ad una classe aristocratica. Visibili i resti dell’imponente Santuario dedicato a #Venere, realizzato in età romana per volere dell’imperatore Traiano, che è sicuramente tra le più importanti testimonianze di culto cristiano. Da ammirare sono i resti della Basilica Civile con l’aula delle Tre Grazie, la Basilica Episcopale con il battistero e la Basilica Meridionale, originariamente pavimentate con mosaici. Ancora il Foro, piazza di forma trapezoidale, l’Anfitetaro e le terme. Visibili nell’acropoli anche i resti della #viaTraiana che, in alternativa alla #viaAppia, rappresentava un importante asse viario che permetteva di raggiungere rapidamente i porti di Egnazia e Brindisi, per molti secoli principali collegamenti con l’Oriente. I lavori di recupero dei resti archeologici dell’acropoli, iniziarono solo nei primi anni del 1900 e sono proseguiti fino ai giorni nostri. A partire dal 1981 il #MuseoEgnazia, intitolato a Giuseppe Andreassi, è stato sempre teatro di una serie di mostre temporanee, mantenendo stabilmente la mostra didattica su “Egnazia”, la storia e i monumenti’”. Nelle fondazioni del museo, è inoltre inglobata una tomba a camera messapica del IV sec. a.C., la cosiddetta #TombadelleMelagrane. Affrescata con motivi policromi di tipo vegetale, fra cui rami di edera, nella parte alta sono invece dipinte le melagrane, antico simbolo di fertilità e immortalità. Il Parco solitamente organizza programmi didattici per le scuole.

 
 
 
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