top of page
Evelina Giordano

L'antica città di "Trinitapoli"

La #Puglia che non si conosce, la Puglia sotterranea, la Puglia segreta. Quanti volti può nascondere questa terra, tutti immersi in un’atmosfera magica, dove il passato sposa la contemporaneità. Divertiamoci a scoprirla insieme.


#Trinitapoli è un affascinante Borgo medioevale, appartenuto fino al 2004 alla provincia di Foggia, in Puglia, ed oggi facente parte del territorio della Bari-Bat, e della zona del Basso Tavoliere, tra le Saline e l’Ofanto. La storia attesta che Trinitapoli è tra i luoghi più antichi della Salapia, che si affaccia sul lago di Salpi. Territorio soggetto a dominazioni da parte di romani, longobardi, normanni, bizantini, e a devastazioni per lunghissimi periodi. I primi del secolo Mille, finalmente, le campagne incominciano ad animarsi di piccoli insediamenti rurali. Nasce dapprima il Casale de Palia, trasformato poi in Casale de Fabrica, costituito da un insieme di piccole costruzioni, utilizzate come ricovero per lo svernamento dei bestiami, e realizzate dagli stessi pastori. Prenderà successivamente il nome di Casal Trinità, ad opera di monaci benedettini dell'Abbazia di Trinità di Monte Sacro, sul Gargano. Il casale continuerà ancora per molto tempo a conservare la sua iniziale finalità di appoggio dei pastori e delle transumanti greggi. Nei secoli i luoghi subirono profonde trasformazioni, ma anche numerosi declini. Il determinante cambiamento, con una notevole crescita sociale ed economica, incomincia intorno al dopo il 1860, per la qual cosa Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, autorizzò il cambio di denominazione, da “Casale” in Trinitapoli.

Oggi è un borgo ricco di storia che si intreccia con la meravigliosa natura del territorio, e che vive prevalentemente di agricoltura ortofrutticola e vitivinicola, ed una produzione di prodotti moderna e competitiva. Il centro storico è un angolo di Puglia medioevale composto da una fitta rete di vicoletti su cui si affacciano casupole dal candido colore bianco.

Il panorama suggestivo, nella sua semplicità, è dominato dal Cupolone della Chiesa Madre, dedicata al patrono Santo Stefano, testimonianza religiosa della città e della profonda fede della sua gente. Altre ancora sono le chiese che meritano una visita. La più antica è quella della Beata Vergine di Loreto, dalla affascinante architettura, le cui prime testimonianze risalgono al 1204. Ancora la Chiesa di San Giuseppe e la Chiesetta di Sant’Anna, dove sono ancora visibili le tracce dei Cavalieri di Malta. Più elementi, tra cui numerosi stemmi della Croce di Malta presenti, rimandano all’Ordine dei Cavalieri di Malta, signori del paese per due secoli (1589-1798), che ebbero il diritto di patronato sulla Chiesa della Trinità. Nella stessa è conservata una reliquia attestante il legame con la Terra Santa.

Dalle parti più alte della città è possibile intravedere la zona umida, quella delle “saline”, 4.000 ettari di natura incontaminata poste tra la terra e il mare.

Dichiarata riserva naturale dello Stato italiano, la seconda in Italia dopo le “Valli di Comacchio”, la salina ospita un grande numero di specie di uccelli nidificanti e migratori, tra cui i fenicotteri, che è possibile osservare ed ascoltare, tra canti e richiami, per mezzo delle torrette birdwatching di cui la zona è ampiamente dotata. Questo è un territorio di valore internazionale anche grazie ad un altro interessante volto, quello legato all’importante patrimonio archeologico, ricco di tesori naturalistici.

Si consiglia, infatti, di visitare il Parco Archeologico degli Ipogei di Trinitapoli, tra i più importanti d’Italia, che è anche testimonianza di una tradizione religiosa legata al culto della Dea Madre. Gli scavi, negli anni, hanno portato alla luce almeno 40 ipogei, tra cui quello del Bronzo e quello degli Avori. Una recente scoperta è quella relativa allo scheletro dell'imponente "Gigante di Trinitapoli", alto circa un metro e 85 centimetri, che sarebbe vissuto nella prima metà del II millennio a.C. Inoltre, nel Museo degli Ipogei di Trinitapoli, è esposta la Tavola di Trinitapoli e gli originali tesori di archeologia subacquea.

Trinitapoli si fa amare anche per la sua tipica cucina ricca di sapori e profumi che lasciano trasparire il forte legame con la terra, tra cui spicca il carciofo cucinato con le orecchiette, a frittata e nella pizza rustica con la ricotta.

Nel calendario delle festività tradizionali, è presente la “festa dell’Agricoltura”, che si volge in primavera, mentre a novembre si svolge la sagra del carciofo.

Tra i vini del posto più noti, il Nero di Troia e il Bombino bianco.



100 visualizzazioni0 commenti
bottom of page