I sentimenti popolari spesso erano, ma per alcuni versi lo sono anche oggi, permeati di superstizione e magia. Come del resto tutte le regioni italiane, anche la Puglia possiede un vasto repertorio di #superstizioni, in alcuni contesti sociali ancora molto vivi.

Tutti i bambini in genere hanno un amico immaginario con cui parlano, si rincorrono e giocano che le tradizioni popolari italiane identificano con i folletti o spiritelli. Il più famoso #folletto italiano è, senza ombra di dubbio, #OMonaciell (piccolo monaco) ricorrente in moltissime regioni soprattutto meridionali. Questa piccola creatura fa parte anche del folklore pugliese, ed è presente come protagonista in numerosi racconti e nelle leggende popolari più radicate, per lo più nelle credenze storico-sociali più antiche. Basta passeggiare tra le piazze dei borghi pugliesi, fermarsi a chiacchierare con qualche vecchietto, magari discorrere dei tempi andati per sentir narrare la storia di questo curioso spiritello, che loro giurano di aver visto almeno una volta nella vita. Il #folklorepopolare racconta che questi strani esseri vivevano nei boschi o nelle campagne sperdute nel verde, e che amano introdursi nelle case, spesso mettendole a soqquadro oppure nascondendo gli oggetti, che poi le persone si dannano a cercare. Molto simpaticamente questi esserini sarebbero descritti come piccolissimi, agili ed irrequieti, con occhi neri e intensi e lunghe orecchie a punta. In genere non amano farsi vedere e svaniscono come se fossero fatti di fumo, senza lasciare orme sulla terra quando camminano. Indosserebbero un cappello a punta di colore rosso o verde, che sarebbe anche il loro punto debole. Rappresenterebbe, infatti, il tesoro più importante. Chi riuscisse a strappare il cappello dalla testa di uno di questi folletti potrebbe chiedere allo stesso qualsiasi cosa e questi esaudirebbe qualunque richiesta pur di riavere il suo copricapo. Le superstizioni più antiche li descrivono spesso come degli esseri dispettosi, che si immischiano nelle faccende degli uomini e si divertono a intralciare i loro piani con beffe e scherzi fino a far perdere la pazienza, capaci di far fuggire il bestiame dalle stalle, di annodare le code dei cavalli o i capelli delle fanciulle, di soffiare nelle orecchie dei dormienti o appoggiarsi sul petto o la pancia, tanto da divenire un incubo notturno. Se ben voluto in casa, questo si impegnerebbe a ricambiare l'ospitalità facendo rinvenire oro e monete, in caso contrario si rivelerebbero molto irascibili e permalosi. Secondo la tradizione leggendaria più comune il piccolo folletto sarebbe lo spirito di un bambino morto prima di ricevere il battesimo, che però non fa paura. E’, infatti, lo #spiritello di casa che da sempre ama apparire ai bambini, sia di giorno che di notte, con cui trascorre molto tempo a giocare, a ridere e a rincorrersi. Tutte le leggende sembrano tuttavia concordare sulla raccomandazione di non offendere mai un folletto, pena una vera e propria persecuzione che potrebbe durare per tutta la vita. Tra l’altro una credenza popolare, positiva, è che i folletti conoscono i nascondigli dei più grandi tesori e simpatizzarsi quindi queste strane creature non sarebbe poi una idea così cattiva.