Il "Castel del Monte" e l'Imperatore Federico II di Svevia.
- Evelina Giordano
- 26 ott 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 27 gen 2022
La meravigliosa #Puglia ti aspetta con i suoi Castelli medioevali, oltre trenta sparsi in tutta la regione. Antiche fortezze, ognuna con le sue storie e leggende, e con le diverse particolarità che hanno caratterizzato fortemente il territorio pugliese. Proseguiamo insieme attraverso questo affascinante viaggio.
Poggiato su una delle più famose alture della Murgia, a circa 540mt.s.l.m., quasi a sembrare una corona reale, incontriamo un capolavoro di architettura medioevale, una delle più note fortezze federiciane, il “Castel del Monte”, considerato un po' il simbolo della Puglia. Posto tra i centri di Andria, Ruvo, Corato e Minervino Murge, si presenta agli occhi dei visitatori parecchio affascinante, un po' per la sua posizione geografica aperta ed isolata, circondato da vigneti e ulivi secolari, e un po' per i suoi misteri che lo avvolgono.
Costruito nel XIII sec., per volere dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II, il Castel del Monte è di forma ottagonale e racchiude al suo interno un intricato labirinto di ambienti e stanze. Per la sua immane grandezza, e imponenza imperiale, nel 1996 è stato dichiarato patrimonio dell’Umanità Unesco. Osservandolo più nel particolare ci si rende presto conto della mancanza di tutte quelle strutture tipiche di un’opera militare, ovvero di un fossato, di un ponte levatoio, di postazioni per armi di difesa da nemici assalitori, oltre a tutti quegli ambienti necessari per il soddisfacimento delle prime necessità materiali e quotidiane delle guarnigioni al seguito. Non è chiaro, infatti, il motivo che indusse Federico II a costruirlo, e l’alone di questo mistero ha aumentato l'attenzione di questo luogo unico.
La sua raffinatezza e ricchezza di sfarzi decorativi, come le splendide creature mitologiche nelle sale interne, le ricche cornici delle porte, e le piastrelle di maiolica, fanno desumere, infatti, che l’edificio non sia stato pensato per controllo o per difesa, bensì come luogo di residenza, probabilmente estiva, dove l’imperatore Federico poteva soggiornare, e godere della sua profonda passione per la caccia e la falconeria, e utilizzandolo anche come osservatorio astronomico.
Ma anche queste passioni non sembrano giustificare una progettazione così minuziosamente perfetta, dando spazio a mille ipotesi culturali, e spiegazioni matematico-scientifiche, ma anche ai tanti lati oscuri mai risolti, e ancora oggetto di studio. D'altronde, oltre che per le grandi doti politiche e diplomatiche, Federico II viene ancora oggi ricordato a sempre per la sua intelligenza, sempre attorniato da personalità di spicco tra umanisti, matematici e scienziati. Possiamo comunque attestare che Federico II di Svevia è stato molto legato alla Puglia. Profondamente suggestionato dai luoghi e condizionato dal forte amore per la natura, hanno fatto sì che trascorresse su questi territori lunghe e ripetute vacanze.
Il castello resta comunque un alto esempio di architettura medievale, che ha unito in sè stili diversi. Dal romanico rappresentato dai leoni dell’ingresso, il primo con lo sguardo rivolto verso il sorgere del sole al solstizio d’inverno, e il secondo con lo sguardo rivolto nella direzione del sorgere del sole nel solstizio d’estate, alla cornice gotica delle torri, fino alle delicate raffinatezze islamiche dei suoi mosaici. La pianta, come detto in precedenza, presenta una forma ottagonale, e il numero otto ricorre in maniera quasi ossessiva che alcuni accostano al valore dell’infinito, che sappiamo è simbolicamente rappresentano dall’8 capovolto. Otto sono le sale del piano terra e del primo piano, in tutto sedici, otto le imponenti torri, disposte su otto spigoli e otto le finestre per piano. Nel cortile interno è presente una vasca anch’essa ottagonale. Alzando lo sguardo si può scrutare il cielo, vivendo la sensazione di trovarsi all’interno di un pozzo senza via d’uscita. I due piani del castello sono collegati internamente nelle torri da scale a chiocciola, disposte in senso antiorario, a differenza delle altre costruzioni difensive dell’epoca, e non sono presenti corridoi, bensì un ballatoio interno che consentiva l'accesso indipendente alle sale.
Di particolare interesse è il sistema idraulico per la raccolta e distribuzione dell'acqua piovana, tramite un sofisticato sistema di tubazioni. La posizione del castello è studiata in modo tale da creare particolari effetti di luci e ombre in determinati periodi dell'anno, come nei giorni del solstizio e dell'equinozio. Più volte il Castel del Monte si è prestato come luogo ideale per la realizzazione di pellicole cinematografiche, ospitando illustri personaggi tra attori e registi. Ricordiamo tra i diversi, “Io non ho la testa” firmato dal regista Michele Lanubile, e "Il Vangelo secondo Matteo" del grande Pier Paolo Pasolini. Nel 2014 è stato girato “Il racconto dei racconti”, di Matteo Garrone.

Un’antica leggenda racconta l’origine della costruzione del castello. Racconta che in un antico tempio vi fosse una statua e sul cui capo era scritto: “Il mio capo è di bronzo ma a levar del sole a calendi di maggio sarà d’oro”. Un giorno un saraceno risolse l’arcano e, al sorgere del sole, iniziò a scavare dove cadeva l’ombra della statua, scovando un antico e ricco tesoro, con il quale venne realizzato il castello. Di certo c'è che il sovrano, Federico II, soprannominato “Stupor Mundi” per la sua mente ecclettica e la sua vasta cultura, lasciò in eredità a Castel del Monte tutto il mistero che ne circondava la sua figura e, anche se si parla di epoche così lontane, la voglia di sapere resta sempre viva in noi.
Il castello solitamente è aperto al pubblico durante tutto l’anno, e sono disponibili anche visite guidate o audioguide.