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Evelina Giordano

“Vetétte” (Bitetto) è una scoperta e il suo olio è una bontà


Nell’entroterra barese, su un territorio pianeggiante alle pendici delle Murge, sorge un piccolo borgo di nome Bitetto, detto “Vetétte” in dialetto barese. Il suo territorio è circondato da distese di mandorleti, vigneti e uliveti, questi ultimi forte simbolo identificativo della tradizione agricola millenaria della cittadina. Nel 2007 è stata nominata “Città dell’Oliva Termite” dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la particolare produzione di un’oliva da tavola autoctona, di colore verde violaceo, ma è nota anche per le sue numerosissime chiese sparse dentro e fuori dal centro abitato. Negli ultimi secoli Bitetto ha avuto un notevole sviluppo, pur restando fedele all’impronta medioevale, con il suo dedalo di stradine strette e lastricate che si diramano in modo concentrico a partire dal cuore del centro storico a pianta circolare.

Piazzette, balconcini e finestre fiorite, archi che custodiscono le edicole religiose, e i rumori quotidiani delle attività artigianali nelle botteghe, tutta essenza autentica del luogo. Di uno stesso luogo che di sera si anima delle voci dei residenti che hanno da sempre l’abitudine di sedersi sulla soglia di casa per chiacchierare. La vita scorre lenta e tranquilla, come se il tempo si fosse fermato ad epoche antiche e a quei primi insediamenti abitativi risalenti al IV secolo a.C. Innumerevoli sono le vicende storiche che hanno segnato Bitetto, dagli abusi e soprusi degli orientali, per lo più Saraceni, alle varie dominazioni bizantine, normanne, sveve, angioine, aragonesi, fino al governo di vari feudatari che hanno lasciato le loro impronte. Il borgo antico è un vero gioiello architettonico incastonato da antiche torri e da una cinta muraria, oggi inglobata, ma ben visibile, nell’abitato con tre porte di accesso.

La porta comunale conduce direttamente alla Cattedrale, in stile romanico pugliese, edificata nell’XI sec. Molto interessante il portale centrale incorniciato da un arco retto, un magnifico rosone e da colonne sostenute da due maestosi leoni. Sulla sinistra della facciata si erge il campanile in stile barocco, di 43 mt., risalente al 1764.

All’interno si possono ammirare la statua in argento di San Michele Arcangelo, realizzata nel 1717 dall’artista Andrea De Blasio, la seicentesca tela dipinta dal pittore Carlo Rosa che raffigura la Vergine Assunta e l’Arcangelo Gabriele, e la tela ottocentesca del pittore italiano Gian Battista Moroni, raffigurante l’ultima cena, posta nella Cappella del Santissimo Sacramento. Come su accennato, sono tantissime le chiese meritevoli di una visita per storia e bellezza sacra, tra cui le Chiese di San Rocco, di San Giuseppe e della Maddalena, la Chiesetta dell’Annunziatella e del Monte di Pietà. Fuori dalle mura medioevali si trova la Chiesa di San Domenico risalente al periodo tra la fine dell’XI e la metà del XII sec. già Sede Vescovile. La Chiesa di Santa Maria la Veterana è soprannominata la “Gemma di Bitetto” per devozione. Anche se piccolo e semplice, l’edificio religioso è contenitore di affreschi millenari di valore inestimabile, di capitelli finemente scolpiti e volte a crociera. Un vero gioiello.

L’antica storia di Bitetto può essere approfondita dagli appassionati visitando il Museo della Devozione e del Lavoro, ubicato presso il Convento del Beato Giacomo, che documenta la vita domestica, l’attività del ricamo, la vita dei campi e dei tanti mestieri in parte oggi scomparsi. Simbolo del potere nobiliare è sicuramente il Palazzo baronale, o palazzo dei Noya, costruito nel 1773 a ridosso delle mura del Borgo. Il Sedile è l’antica sede del Comune, un tempo luogo di attività economiche, amministrative e di giustizia.

Nel centro antico di Bitetto si può ammirare l’edificio attribuito all’Ordine dei Cavalieri di Malta risalente al periodo compreso tra il XIII e il XIV sec. La Villa comunale, realizzata nella seconda metà dell’800, si presenta di forma rettangolare con una ricca vegetazione di lecci e aiuole. Ad abbellire il giardino il monumento ai Caduti di Bitetto, datato 1921, dell’artista Giuseppe Tonnini, importante simbolo cittadino, ed un cannone di bronzo della I^ Guerra Mondiale. Bitetto è sempre pronta a proporre eventi e manifestazioni ai suoi cittadini ma anche ai visitatori. Il Carnevale è una festività molto sentita, e prevede sfilate di sfilate dei carri e gruppi allegorici. Nel mese di aprile ha luogo la celebrazione del Santo Patrono il “Beato Giacomo”, mentre a settembre si celebrano Maria SS. Addolorata e San Michele Arcangelo.



Durante questo periodo viene organizzata la sagra dell’oliva termite. Durante le festività natalizie tutta la comunità si prepara alla realizzazione del presepe vivente. L’economia di Bitetto si basa, come in passato, fondamentalmente sull’agricoltura e sulla coltivazione dell’olivo, la più mediterranea e millenaria delle piante. Bitetto resta, sicuramente, una meta interessante in cui si intreccia storia, tradizioni, cultura e gastronomia, a cui risulta veramente difficile rinunciare.


Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com


Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 8 agosto 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.





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