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Evelina Giordano

"Melpignano e la Taranta" parlano a tutto il mondo




Melpignano, a pochi km da Lecce, è un affascinante borgo della Grecia Salentina, un'isola linguistica in cui si parla il “griko, l’antico idioma di origine magno-greca. Con la caduta dell’ImperoRomano per oltre cinque secoli fu dominata dai greco-bizantini che influirono radicalmente sugli usi e tradizioni culturali ed ovviamente sulla lingua locale, ancora parlata e salvaguardata da una minoranza meno giovane, con l’intento di non dimenticare le antiche radici. Dopo la dominazione normanna, il popolo che tra l’XI sec e il XII conquistò un po' tutta l’Italia meridionale sconfiggendo i Bizantini, il borgo fu governato da numerose famiglie feudatarie che si alternarono, gli Orsini del Balzo, i d’Aragona e i De Luca. Con l’abolizione della feudalità anche Melpignano seguì la sorte di molte cittadine pugliesi, aggregandosi all’amministrazione di Castrignano de’ Greci, fino quasi alla metà dell’800. Melpignano oggi appare una cittadina con un passato storico importante, conosciuta soprattutto per ospitare, negli ultimi anni, il concerto finale del Festival della Notte della Taranta, attraverso il quale celebra la sua bellezza e le sue radici.

Il centro storico, di piccole dimensioni ma ancora ben conservato, è sempre pronto ad invitare i turisti a vivere i dolci “ritmi del borgo”, e a tuffarsi nelle bellezze di edifici civili e luoghi di culto di notevole pregio architettonico. In primo luogo, il Castello di Melpignano, conosciuto come Palazzo Marchesale, costruito per conto dei Marchesi Castriota nel 1636 su una preesistente struttura fortificata, di cui sono ancora visibili le torri angolari e il fossato. Si tratta di un raffinato e settecentesco edificio dalle eleganti finestre e dall’imponente portale sormontato da un balcone su colonne. Il giardino, al suo interno, è arricchito con balaustre in pietra leccese, una fontana al centro, dei viali e un pergolato con panche in pietra.

Tra gli edifici religiosi spicca la Chiesa Madre di Melpignano dedicata a San Giorgio, Santo Patrono celebrato il 23 aprile, costruita nel 1785 su una struttura cinquecentesca di cui resta visibile il portale maggiore con due iscrizioni, una in latino e l’altra greca. All’interno si possono ammirare numerose statue di cartapesta, altari barocchi e numerosi affreschi. Nel centro storico di Melpignano si incontra anche una raffinatissima Piazza dedicata a San Giorgio attorniata da portici rinascimentali, dove sorge anche la Torre dell’Orologio realizzata nei primi anni del ‘900. Un’altra architettura religiosa, preziosa e rappresentativa del borgo, in grado di coniugare storia, cultura, tradizione e folclore è l’ex Convento degli Agostiniani, con l’annessa Chiesa del Carmine in stile barocco, edificato intorno al 1573 e restaurato nel 1638.

L’ampio spazio antistante il Convento accoglie ogni anno migliaia di spettatori, provenienti da ogni angolo del mondo, per assistere al “Concertone finale del Festival della Notte della Taranta”, evento musicale di tradizione popolare, che anima un po’ tutte le piazze salentine in estate. Si esibiscono sul palco artisti di fama internazionale, accompagnati da una grande orchestra e da ballerini che coinvolgono il pubblico in straordinarie coreografie.

Un po' distante dal centro abitato s’incontra la “Cappella di Sant’Antonio de lo Cairo”, o del Cairo, di modeste dimensioni e con un portale recante un’iscrizione in latino. L’interno presenta i resti di un piccolo altare e di numerosi affreschi che in origine coprivano tutte le pareti. Nel centro storico è facile incontrare diversi monumenti megalitici, tra cui menhir e dolmen, che raccontano un lontano passato. Il più imponente è il Menhir Minonna, alto 280 cm, situato nel centro abitato di Melpignano, precisamente in via IV Novembre. Un altro è il Menhir Candelora, il monolite di forma piramidale incorporato nel muro di cinta di uno stabilimento di estrazione e lavorazione della pietra leccese. Questo pregiato materiale utilizzato per costruire case e edifici storici, la cui presenza caratterizza un po' tutto il territorio circostante, rappresenta anche un punto fermo dell’economia di Melpignano, accanto ai settori dell’artigianato e della gastronomia.

La cucina è tipicamente mediterranea, definitiva "povera" ma ricca di sapori e prodotti di terra e di mare di grande qualità, conditi con l’olio d’oliva definito “oro liquido”, associati ai pregiati vini dei vigneti locali di cui è ricca la campagna. Testimonianza storica di grande interesse è data dal Frantoio Ipogeo risalente al XVII sec. interamente scavato nella roccia tufacea. Conserva ancora grandi vasche per la molitura delle olive, macine in pietra e torchi per la spremitura, tutto ancora ben conservato e aperto ai visitatori desiderosi di conoscere l‘antica vita nei frantoi.

Due artisti talentuosi, Antonio Amato e Nico Berardi, componenti dell’Orchestra della “Notte della Taranta”, ci hanno raccontato cosa rappresenta per i cittadini di Melpignano il “Festival della Notte della Taranta”.

«Il "Festival” - dice Antonio - è il cuore pulsante di Melpignano e dell'intero Salento. Per loro è un rito che li lega alle radici più profonde e celebra la cultura attraverso le melodie e le danze della pizzica. Questo evento rappresenta l'essenza di chi siamo e da dove veniamo, un'esperienza condivisa che unisce l'intera comunità in una gioia travolgente. È un richiamo alle tradizioni più antiche e alla magia del Salento, accogliendo tutti in un abbraccio caloroso».

Nico, parla invece delle emozioni che si vivono su un meraviglioso palco a cielo aperto. «Preparare il famoso “concertone” finale - aggiunge - è divenuto oramai una importante manifestazione della cultura popolare in Europa, richiede una grande professionalità ed un serio impegno di tutte le figure professionali coinvolte, compreso artisti di fama internazionale. Già nelle fasi preparatorie, la scelta dei brani, gli arrangiamenti, i continui confronti con il maestro concertatore, ci coinvolgono e ci emozionano nel profondo, emozioni che esplodono nello spettacolo finale, quando vediamo un pubblico immenso, di circa 200mila persone, cantare, ballare, gioire sulle nostre note».


Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista

Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com


Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 16 ottobre 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.





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