È impossibile non notare la imponente “Caserma Domenico Picca”, situata in Piazza Luigi di Savoia, nell’elegante quartiere Umbertino della città di Bari, una delle più antiche caserme d’Italia, puro esempio di architettura militare dell'Ottocento improntato su un funzionalismo di matrice inglese. Attuale sede del Comando militare dell’Esercito in Puglia, la Caserma Picca è un edificio impregnato di storia e conosciuto un po’ da tutti i baresi. Sicuramente da tutti i nati prima del 1985, ultima “classe” chiamata alle armi, per l’accesso diretto al servizio di leva o semplicemente per la visita medica finalizzata all’idoneità.
La sua edificazione risale al lontano 1873, a seguito dell’esproprio del terreno al confinante Convento dei Francescani di Sant’Antonio, con lo scopo di alloggiare i reggimenti di Cavalleria e Fanteria che erano stati assegnati alla città di Bari. Attivata nel 1880, per la vicinanza al Convento portò, inizialmente, il nome di Caserma di “Sant’Antonio”, per poi divenire “Caserma Puglia”. Solo dal 1918 la denominazione fu dedicata in onore del capitano omonimo di Molfetta, Domenico Picca, che perse la vita eroicamente nel corso del primo conflitto mondiale, gesta celebrate nell’epigrafe posta nell’androne d’ingresso di via Balenzano. La struttura, venne progettata dall’ingegnere barese Michele Lofoco, noto in quegli anni per avere tracciato nel 1869 la nuova cinta daziaria di Bari.
Lo stile richiama i canoni neoclassici che caratterizzavano nella quasi totalità le costruzioni realizzate nei quartieri centrali della città di Bari, tra fine Ottocento e metà del Novecento. La facciata, caratterizzata da un portale monumentale, si presenta alquanto austera, con quattro alte e robuste colonne. Su una pianta rettangolare si poggiano due corpi di fabbrica di tre piani, con quattro cortili interni che separano il corpo centrale e i dormitori. Nel mezzo ci sono delle cisterne per la raccolta dell'acqua piovana. Tra i cortili, quello coperto fu destinato a cineteatro “La casa del soldato”, pensato come luogo di svago per i militari. Vi sono inoltre un’infermeria, una mensa con cucina, la sala tv e il bar.
E’ presente una interessante Biblioteca militare, istituita nel 1890, che oggi conta un patrimonio librario di circa 20mila volumi.
Al suo interno un importantissimo archivio storico custodisce tutta la documentazione del personale che ha prestato servizio, a vario titolo per l'Esercito, negli ultimi quarant’anni, con l’aggiunta dei fascicoli riguardanti prigionieri di guerra e tantissimi documenti militari risalenti alle due guerre mondiali.
Attualmente, l’attività della Caserma è notevolmente ridotta, in parte trasferita in altre sedi e, dopo circa 135 anni di vita, su di essa incombe la possibilità di una chiusura, che ne determinerebbe il perdere un pezzo di Storia di Bari, come è avvenuto anni addietro anche per la Caserma Rossani. Per il suo valore architettonico, è sottoposta a vincolo di tutela della Soprintendenza, pertanto non è accessibile.
Nei giorni scorsi in occasione della celebrazione del centenario della traslazione del Milite Ignoto, in collaborazione con la delegazione del FAI di Bari, la Caserma è stata eccezionalmente aperta al pubblico per essere visitata. Nella sala Azzurra è stato possibile ammirare la Mostra itinerante dal titolo, "L'Esercito e la Grande Guerra".