In Puglia esistono dei minuscoli Borghi avvolti ancora da un’atmosfera medievale e dallo spettacolo di una natura platealmente bella e incontaminata. È appena il caso di menzionare “Celle di San Vito” che sorge in provincia di Foggia, tra la Puglia e la Campania, noto come il Paese più piccolo della Regione. Un minuscolo centro di montagna tutto da esplorare, a 725 metri d’altezza sull'Alta Valle del Celone, che non raggiunge i centosessanta abitanti e con un indice di vecchiaia particolarmente elevato. La storia inizia a parlare di Celle di San Vito in un documento della metà del XII sec., quando sul territorio viene ad insediarsi una comunità di franco-provenzali, attribuita dagli storici alla presenza di soldati francesi, per lo più mercenari, al seguito di Carlo I d’Angiò durante la guerra franco-sveva per presidiare la vicina fortezza di Crepacore. Tale minoranza, con l’uso della lingua franco provenzale in Celle assieme al limitrofo centro di Faeto, rappresenta la cosiddetta “Daunia arpitana”, e venne riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano solo a partire dal 1999. Nel X secolo Celle di San Vito fu abitata da un gruppo di Monaci Benedettini che costruirono un convento dedicato a San Nicola, con un Santuario edificato sul monte di San Vito che sovrasta il paese, denominato “Vallata Sacra”, nei pressi del torrente “Freddo”.
Inizialmente le piccole celle erano luogo di ristoro e di accoglienza per i pellegrini che provenienti da Roma, attraversando la famosa via Francigena che collegava la Francia con i Santuari italiani, si dirigevano verso il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, sul Gargano. Il Convento sopravvisse fino al 1105 quando, a causa della malaria, venne abbandonato dai Monaci che si spostarono in montagna. Chiuso e abbandonato per parecchi anni, cadde presto in rovina fino agli interventi di recupero commissionati da Papa Gregorio IX. Il convento e le celle verso la fine del 1200 vennero occupate dai provenzali mercenari di Carlo d’Angiò e in seguito furono i primi insediamenti abitativi dove pian piano sorse il piccolo ed attuale borgo di Celle di San Vito. Il centro storico è molto caratteristico, tra vicoli e antiche case in pietra, scale e loggette che fanno di questo paesino medievale un luogo nel quale ritrovare pace e silenzio.
Dallo straordinario Belvedere di Via Bisaccia, sulla Valle del Celone, si possono ammirare i Monti della Daunia tra verdi pascoli e lussureggianti distese di boschi ricchi di faggi e querce. Punti di interessi, storici e architettonici sono rappresentati dalla suggestiva Porta dei Provenzali, antico e unico accesso al paese, e dall’Arco. Per rinfrescarsi e gustare l’acqua fresca proveniente direttamente dal cuore delle montagne circostanti, basta fermarsi alle note Fontanelle.
Addentrandosi per Celle di San Vito è possibile ammirare l’antica Fontana e lavatoi pubblici, un tempo luogo di incontro per le donne del posto. Sul percorso che ricalca quello dell'antica Via Traiana e della medievale Via Francigena, sulla vetta del Monte Castiglione, è possibile ammirare la fortezza conosciuta come il Castello di Crepacore, così denominato in riferimento al luogo aspro e desolato.
La sua funzione era di controllo del valico appenninico di San Vito, lungo le antiche vie che conducevano nei luoghi sacri. Il borgo di Celle ospita una Chiesa dedicata a Santa Caterina, di costruzione più moderna, mentre l’antica Chiesa di San Vito, da qui il paese prende il nome, dista due chilometri dal centro abitato ed è ormai ridotta ad un rudere.
Da visitare assolutamente è il meraviglioso quattrocentesco Battistero, oltre al Museo della Civiltà Contadina Francoprovenzale dedicato a Vincenzo Rubino, ospitato all'interno del palazzo comunale Don Nicola Perrini. Custodisce circa duemila oggetti della cultura francoprovenzale ed è suddiviso nelle sezioni “La Casa contadina”, “Le botteghe e la memoria delle mani” e la “Vita contadina”, che testimoniano quanto il borgo sia fortemente legato alle secolari tradizioni contadine e al lavoro nelle campagne, tutt’oggi mantenuto in vita dalle ricette a base di ingredienti semplici e genuini, come farina, latte, legumi e carne. L’agricoltura è sicuramente lo zoccolo duro dell’economia di questo territorio, a cui si affiancano piccole attività industriali e commerciali. Nonostante l’esiguo numero di abitanti non mancano gli eventi e le feste socio-religiose del paese, come la celebrazione del patrono del paese, San Vincenzo Ferrer festeggiato il 13 agosto. Il 12 agosto si celebra la Festa dell’Emigrante con una Santa Messa in lingua Franco-Provenzale e la realizzazione di numerosi spettacoli musicali.
Il 13 agosto e il 18 agosto si svolge la Sagra dei Cicatelli, caratterizzata dalla presenza di numerosi stand gastronomici, dove i presenti possono gustare le tipicità locali, ascoltare musica e ballare. Il 15 giugno e l'8 agosto si festeggiano San Vito, Santa Crescenza e San Modesto. Le statue dei tre santi vengono condotte in giro per il paese su degli appositi carri. Il 25 aprile viene organizzata la tradizionale Sagra dell’Agnello durante la quale è possibile degustare assaggi di agnello cucinati secondo la tradizione enogastronomica locale.
Celle di San Vito vi aspetta per vivere un'esperienza unica.
Evelina Giordano Giornalista/Pubblicista
Blog “Ovunque Puglia”www.ovunquepuglia.com
Articolo pubblicato da "Ovunque Puglia", di Evelina Giordano, su il Quotidiano “L’Edicola del Sud” – di Puglia e Basilicata, in data lunedì 2 ottobre 2023, nella sezione LA PUGLIA TUTTA PER TE.